mercoledì 26 dicembre 2012

Il Grillesque made in Vibo

Il comico genovese in città per presentarsi e presentare i "suoi". Tra gag, luoghi comuni e insulti.
 
Direttamente dal palco dei famosi “formaggini” di piazza Municipio, divenuti per un giorno il predellino ufficiale della, si spera, rivoluzione popolare vibonese, si è consumata la prima volta in città di Beppe Grillo. Attorniato da amici e parenti mai conosciuti prima d’ora, con la presenza di imbucati della seconda, il caro leader del dietro le quinte (ma poi nemmeno troppo) del Movimento Cinque Stelle ha rinfrescato anche qui idee e programmi dal classico sapore, dicono i detrattori, di populismo. Ma di populismo, ad essere sinceri, le sue parole non sono sembrate essere poi così tanto piene. Al massimo Grillo potrebbe essere incolpato di vendere sogni diversi dagli altri politici, perché a nessuno dei partiti italiani verrebbe mai in mente, per ragioni di pancia, dire di voler “presentare come presidente del Consiglio una mamma di tre figli” sol perchè governando bene la sua famiglia “saprà fare lo stesso con il Paese”. Fantasia allo stato puro, ma degna dell’abolizione dell’Imu paventata da qualcun altro. Le sue prime parole, il “belìn” più famoso d’Italia, le ha dedicate ai luoghi comuni, tipo la Salerno-Reggio, improvvisamente “non messa male – come dicono – quanto la viabilità interna”. “A Vibo – ha continuato -il racket è riuscito a mettere le mani sul fondo anti racket. È pazzesco”.E poi via con le battute politicamente scorrette con tanto di “vaffa” e “fuori dai…” che hanno strappato applausi dai tanti simpatizzanti assiepati sotto il prede-formaggino.
Sul carro dei vincitori…
C’è poco da fare: Beppe Grillo “acchiappa”. Ma per fortuna in politica lui non ci entrerà mai, lasciando spazio ad un endorsement che a Vibo Valentia, vedi recente guerra dei meet-up, ha ancora tanti punti interrogativi. E se ci entrerà sarà al massimo per stabilire una “dittatura sobria”. E nell’attesa, il padre putativo del M5S fa da garante al nuovo che avanza e che a Vibo Valentia ha un nome: Dalila Nesci, 26 anni da Tropea. La grillina neo-eletta in provincia ha diramato la sua personale lista della spesa: “raccolta differenziata e stop cemento”. Forse un po’ poco come presentazione; ma forse il prede-formaggino non è stato il palco ideale per lanciare il messaggio giusto. Intanto, però, la Nesci ha rassicurato tutti alla Luther King maniera: “ho un sogno …”.
Libertà di parola fino alla curva
Se la tivvù è il “punto g della donne”, la critica è il punto zero di Grillo. “Siete degli scemetti e dei vecchi” ha accusato il comico genovese a dei ragazzi del liceo Scientifico in vena di domande scomode sulla democrazia interna del movimento. Così, dopo queste parole, in pochi attimi si è scatenato un trambusto con tanto di pronto intervento delle forze dell’ordine e con Grillo che ha portato sul suo camper uno dei ragazzi per discutere e riappacificare l’accaduto. “Niente – ha poi commentato il giovane “scemetto” –lui è rimasto fermo sulle sue posizioni e non mi ha voluto dare spiegazioni”. Segno che il “Massacro tour” sta iniziando a produrre le prime controindicazioni.

Angelo De Luca

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