venerdì 8 marzo 2013

La 'ndrangheta governa, lo Stato e la politica no...

Il maxisequestro sulla costa ionica apre un problema enorme: se la mafia ha un progetto politico per la Calabria e lo Stato no, cosa succede?

Qualche giorno fa ha esordito così su Calabria Ora Piero Sansonetti, direttore dello stesso quotidiano, con una riflessione seria sulla Calabria e la 'ndrangheta di oggi che anche alla luce dei nuovi risvolti di giustizia nella nostra provincia, mi ha fatto molto riflettere.

"La 'ndrangheta controllava lìindustria turistica sul litorale Ionico di Reggio Calabria e in parte anche di Catanzaro. Ma lo Stato attraverso le indagini della magistratura, lo ha scoperto e ha fatto saltare tutti questi affari malavitosi. Oppure potremmo dire così: la 'ndrangheta aveva messo in piedi un gigantesco business sul litorale ionico cosruendo una notevole rete di imprese turistiche del valore di mezzo miliardo di euro e lo Stato ha smontato questa macchina e ha raso al suolo il business.
Sono due punti di vista coi quali si descrive la stessa identica realtà.
Che è questa: la 'ndrangheta aveva  un  progetto "politico" per il litorale ionico, fondato sullo sviluppo del turismo e attraverso questo progetto aveva costruito delle solide realtà economiche, aveva dato lavoro a molte migliaia di persone e aveva creato consenso attorno a se. Come aveva realizzato questo progetto? Reinestendo i soldi guadagnati attraverso il traffico della droga.
Lo Stato, di fronte a questa realtà, ha fatto il suo dovere e l'ha demolita, sequestrando centinaia di impianti turistici.
Bene: lo stato ha fatto il suo dovere, stroncando le attività illegali. Grazie all'azione preziosa della magistratura e degli investigatori, che in realtà molto spesso sono assai efficienti e che vanno lodati. 
Il problema è che lo Stato non ha in nessun modo fatto il suo dovere sull'altro versante: quello di immaginare e realizzare un progetto per la Calabria, offrire occasioni di sviluppo, dare lavoro , creare consenso. Lo stato si è dimostrato assai superiore alla mafia nello scontro-diciamo così- legale e militare. Assai inferiore sul piano politico. [...] Il Problema è gigantesco. il caso della costa ionica, spiegato molto bene da uno dei migliori magistrati italiani il dottor Gratteri, è l'esemplificazione più chiara del problema della 'ndrangheta, La 'ndrangheta vive perchè sa sostituirsi a uno Stato (e a una borghesia) che in Calabria non esiste. Lo Stato esiste solo nella sua versione repressiva, e li ottiene ottimi risultati perche magistraturae forze di polizia funzionano, ma i risultati sono vanificati dall'assenza dello Stato nella sua veste di protagonista economico, politico e sociale. La magistratura può fare il suo lavoro nel miglio  modo possibile ma non può e non deve definire un modello sociale e in assenza di questo modello, cioè in assenza di un progetto di governo, il lavoro della magistratura viene annullato.

Ora è stato cancellato il business della mafia sullo Ionio. benissimo voi credete che il vuoto che si è creato sarà riempito da una nuova attività imprenditoriale legale? No, non sarà così. Perchè non esiste una classe dirigente in grado di offrire questo. Oil vuoto resterà vuoto, con gravi conseguenze sociali, oppure sarà riempito da nuove attività illegali. Che poi la magistratura reprimerà. In un circolo vizioso senza fine Chi può spezzare questo circolo? Solo la Politica. Solo la politica può battere la mafia, ma non lo farà mai se la mafia ha un progetto di governo e la politica no".

Piero Sansonetti da Calabria Ora del 7 marzo 2013

Nessun commento:

Posta un commento