L’esponente dell’Esecutivo, che aspirava a una candidatura, non condivide le scelte del suo partito. Sono stati preferiti Trematerra (per il Senato), Occhiuto e Talarico (Camera).
L’assessore regionale al Lavoro
Francescantonio Stillitani ha lasciato il suo partito, l’Udc, e
restituito le deleghe assessorili al presidente della Giunta Giuseppe
Scopelliti. Non condivide le scelte operate per le candidature in vista
delle prossime elezioni politiche. Stillitani sperava in un posto in
lista; l’Udc ha puntato, per i posti “utili”, sul deputato uscente
Roberto Occhiuto e sul presidente del Consiglio regionale Francesco
Talarico alla Camera, e sull’assessore regionale all’Agricoltura Michele
Trematerra al Senato. «Lascio il partito – ha spiegato – non
condividendone più la logica gestionale che ritengo oggettivamente
ingiusta». Nel caso di risultato positivo nelle elezioni di febbraio,
l’Udc sarebbe nei fatti fuori dall'Esecutivo e dalla guida
dell'Assemblea regionale. Per Scopelliti, comunque, resta valido
l’accordo politico che ha portato all'alleanza che governa la Regione
dal 2010. Intanto in sede nazionale, ma con presumibili ripercussioni
locali, esplode il “caso Tassone”: il deputato calabrese, leader storico
dell’Udc catanzarese (la sua prima elezione risale infatti al 1979), è
stato escluso, e lui ha chiesto una riunione urgente del Consiglio
nazionale. Anche nell’Udc, come già accaduto nel Pd, il capoluogo non
esprime candidature “utili”.
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