Dopo la Procura di Salerno si muove pure quella di Napoli che aspetta la decisione del Gip. Per tre di loro il giudice ha ritenuto insussistente l’ipotesi di reato.
Salgono a quattro i magistrati indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Dda di Catanzaro, tesa ad accertare «l’esistenza e l’operatività nel Vibonese di un’associazione ’ndranghetistica facente capo a Pantaleone Mancuso (cl. 47)» e le cui competenze sono passate alle Procure di Salerno e Napoli. Nel primo caso il gip ha respinto la richiesta di interdizione dal servizio per quanto concerne tre magistrati del distretto di Catanzaro (Giampaolo Boninsegna, Paolo Petrolo e Giancarlo Bianchi) anche se la Procura ha presentato ricorso al Tribunale del riesame. Un’altra posizione, riguardante il giudice Cristina De Luca – attualmente in servizio a Salerno dopo un lungo periodo trascorso al Tribunale di Vibo – è ancora pendente davanti al gip del capoluogo campano. Anche nei suoi confronti gli inquirenti hanno chiesto la sospensione dal servizio. I magistrati a vario titolo debbono rispondere di rivelazioni del segreto inerenti alcune indagini e di abuso. Nello stesso procedimento sono indagati un avvocato del Foro di Vibo Valentia, Antonio Galati – che aveva rapporti di amicizia e frequentazioni con i magistrati – e il boss Pantaleone Mancuso, ritenuto dagli inquirenti una delle figure apicali dell’omonima cosca.
Nessun commento:
Posta un commento