Il
piano superiore del prestigioso immobile ceduto alla Camera di
commercio per un milione 465mila euro. Nell’operazione rientra anche
l’antico chiostro. L’assessore Manfrida vara un piano per l’alienazione
degli immobili e punta a incassare 12 mln di euro.
L’operazione era scattata già da alcuni anni,
ma si è conclusa solo il 28 dicembre scorso davanti ad un notaio con le
firme del sindaco Nicola D’A g ostino e del presidente della Camera di
commercio Michele Lico. Al centro dell’“affaire” l’accordo sulla vendita
del piano superiore del Valentianum (dove è attualmente allocata la
Camera di commercio) con annesso il chiostro dell’ antico convento
domenicano. Un’operazione non facile ma che ha trovato la volontà delle
parti che si sono presentate davanti al notaio Giampiero Monteleone per
chiudere la compravendita dell’immobile per un importo di un milione e
465mila euro. Il Comune cede in questo modo uno dei pezzi più importanti
del suo patrimonio immobiliare alla Camera di commercio, che centra
così uno dei suoi principali obiettivi: quello di avere una sede di
prestigio e nello stesso tempo di sua proprietà. Al momento della firma
il presidente Michele Lico ha staccato un assegno di 250mila euro di
acconto. L’operazione, naturalmente, sarà perfezionata fra due mesi alla
scadenza dei sessanta giorni a decorrere dal 28 dicembre. Perché sul
Valentianum, in quanto ente pubblico, godono un diritto di prelazione il
ministero per i Beni culturali, la Sovrintendenza e la Regione che per
lo stesso importo pattuito tra palazzo “Luigi Razza” e Camera di
commercio potrebbero impossessarsi dell’immobile. Prima di arrivare alla
chiusura dell’accordo, il Comune aveva emanato un bando pubblico al
quale nessuno ha risposto. Così l’immobile è stato venduto alla Camera
di commercio alle stesse condizioni previste dal bando.
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